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Un altro Tornado del 155° Gruppo in volo. Sono rilevabili la posizione delle coccarde di fusoliera e la forma delle "fiamme" blu sulla deriva, simbolo del Gruppo. È assente lo stemma di Stormo.
Tornado IDS
Versione italiana     |     16.08.2022
I TORNADO IDS IN ITALIA
Il Tornado IDS (inizialmente denominato MRCA) è il frutto del lavoro svolto dal consorzio Panavia GmbH, costituito nel 1969 per la realizzazione di un velivolo da combattimento multiruolo europeo. Le ditte interessate sono la MBB (Germania) e la BAC (Gran Bretagna) che partecipano con il 42,5% a testa, e l'Aeritalia, con una quota del 15%. I velivoli ordinati dall'Aeronautica Militare Italiana sono cento, suddivisi tra 88 velivoli in configurazione standard (Matricola Militare da 7001 a 7088, posto anteriore per il pilota e posteriore per il navigatore) e 12 in configurazione da addestramento (MM da 55000 a 55011), con comandi di volo anche nell'abitacolo posteriore. Questi ultimi mantengono comunque identiche capacità di combattimento. Il primo Tornado italiano è il prototipo P.05 (X-586) che vola a Caselle il 5 dicembre 1975.
Il secondo è il P.09 (X-587) che effettua il primo volo quattordici mesi più tardi, mentre l'unico esemplare di preserie italiano è il P.14 (X-588), completato nel 1979 e consegnato al Reparto Sperimentale dell'AMI nel 1980 (RS-01, MM.7001). Il primo Tornado italiano di serie è un doppio comando (MM. 55000) che vola a Caselle nel settembre 1981. Infine, il primo reparto operativo a ricevere un velivolo di serie è il 154° Gruppo dei 6° Stormo, a Ghedi, nell'estate del 1982.
Da allora i Tornado IDS sono stati consegnati anche al 156° Gruppo del 36° Stormo (a Gioia del Colle) e al 155° Gruppo del 6° Stormo. Nel 1990 il 155° Gruppo ha lasciato il 6° Stormo per essere assegnato al ricostituito 50° Stormo, sulla base di Piacenza-S.Damiano; infine, nel 1993, il 102° Gruppo del 5° Stormo è stato trasferito sotto il 6° Stormo e riequipaggiato anch'esso con il Tornado. Altri reparti che utilizzano alcuni esemplari sono il TTTE di Cottesmore (il reparto trinazionale di addestramento), il 311° Gruppo del Reparto Sperimentale Volo e, in passato, i reparti manutentivi (1° CMP e 1° RMV).


OPERATIVITÀ E CARICHI
I Tornado IDS sono utilizzati in ruoli di attacco aria-superficie, con particolari specializzazioni di alcuni reparti. Il 154° Gruppo si occupa di bombardamento convenzionale e speciale e di ricognizione; il 155° Gruppo di attacco antiradar (SEAD); il 156° Gruppo di attacco antinave (TASMO) e bombardamento convenzionale; il 102° Gruppo di bombardamento convenzionale e speciale. Questo deve essere tenuto presente quando si decide di "armare" il proprio modello: ad esempio, le armi caratteristiche del 155° Gruppo sono i missili HARM, mentre quelle del 156° sono i Kormoran.
I Tornado italiani hanno a disposizione una vasta gamma di carichi. Oltre ai serbatoi ausiliari (fino a un massimo di due subalari e due ventrali - normalmente ci sono solo i due subalari), vi sono a disposizione bombe Mk.82 e Mk.83, Mk.82 Snakeye, Mk.83 RET (ritardate con sistema MATRA), Mk.20 Rockeye, BL.755 e GBU-16 laserguidate. Prossimamente saranno disponibili anche le GBU-10. Le bombe sono portate solo ai travetti ventrali (massimo cinque, che si riducono a tre per le GBU-16). I missili AGM-88 HARM e Kormoran sono portati ai piloni ventrali esterni, per un massimo di due (eventualmente altri due possono essere agganciati ai piloni subalari). Infine, il voluminoso sistema lanciabombe MW-1 è predisposto per essere agganciato ventralmente.
Carichi "fissi" e comuni a tutti i Gruppi sono i due missili aria-aria AIM-9L per autodifesa e i due pod BOZ-102 per contromisure difensive (chaff e flare), che costituiscono l'unico carico portato ai piloni subalari esterni. Al di fuori di quanto sopra citato, altri carichi per i Tornado italiani sono da escludere perché non in uso corrente.
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Il pilone subalare interno, completo di scivolo per il missile Sidewinder, in colore verde.
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Una vista anteriore del carrello principale e del relativo portello, che mostra il corretto angolo di apertura di quest'ultimo.
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Il velivolo codice 50-43 del 155° Gruppo, soggetto del modello di pagina 6 di questa rivista. Sono evidenziati la posizione e la forma degli stemmi e il pod BOZ-102 in colorazione completamente verde, senza scritte di servizio.
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A SINISTRA: La coda di un Tornado del 154° Gruppo. Da notare i ricevitori del sistema RWR, in colore crema, e la banda in grigio chiaro posta sulla incernieratura del timone di direzione, che si trova solo sul lato destro. Lo stemma di Stormo è di vecchio tipo.
A DESTRA: Primo piano sulla sonda da rifornimento in volo, in posizione estratta, di un velivolo del 156° Gruppo. Visibili i vecchi codici tratteggiati bianchi, insolitamente uniti ad una coccarda a bassa visibilità.
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Inconsueta vista del dorso della fusoliera. questa ripresa ravvicinata è possibile distinguere le walkway rosse, invisibili a distanza, e la cui apposizione su un modello in scala 1:72 è certamente sconsigliabile.
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Lato sinistro del muso di un velivolo del 102° Gruppo, che mostra le differenti tonalità del grigio e i due tipi di verde della mimetizzazione. Il verde più chiaro e il grigio più scuro sono stati dipinti successivamente alla verniciatura di base, probabilmente per mascherare la vecchia coccarda e i codici ad alta visibilità dipinti dal precedente gruppo utilizzatore del velivolo. In evidenza anche le antenne IFF e UHF sopra e sotto il muso, e i conetti ECM dietro e sotto l'abitacolo.
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Ugelli dei motori e un aerofreno in posizione aperta.
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Il cruscotto del pilota.
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Un Tornado del 154° Gruppo parcheggiato davanti al suo shelter, sulla base di Ghedi. Il velivolo mantiene l'insegna di Stormo in coda ad alta visibilità. Notare come non sia possibile rilevare la presenza delle walkway rosse sul dorso della fusoliera e delle ali.
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Un Tornado del 155° Gruppo ripreso nel 1989, quando ancora era inquadrato nel 6° Stormo. Sono rilevabili alcune caratteristiche della prima colorazione, come la parte sottostante agli slat in grigio chiaro (oggi è mimetizzata), lo scivolo dell'AIM-9L bianco, il BOZ-102 dotato di stencil e la posizione della coccarda di nazionalità, sul muso e di grandi dimensioni.
COLORAZIONI E INSEGNE
Dal punto di vista delle colorazioni, al di fuori dello schema standard grigio-verde, vi è stata solo la ben nota colorazione "Locusta", adottata per la Guerra del Golfo. Per quanto concerne le insegne, queste stanno subendo molteplici variazioni nei colori e nelle dimensioni, e spesso tra i velivoli di uno stesso Gruppo vi sono contemporaneamente tre-quattro differenti tipi di stemmi, a bassa e alta visibilità. Comunque, Il 154° Gruppo ha in coda il diavolo (stemma di Stormo) e in molti casi ancora la grossa freccia rossa (stemma di Gruppo); recentemente è apparso anche uno stemma di gruppo grigio-nero di piccole dimensioni, sulla presa d'aria. Il 155° Gruppo ha in coda un disco con ali, gladio e tre frecce (stemma di Stormo) più le tre "fiamme" blu e la testa di pantera nera sulla presa d'aria (stemmi di Gruppo). Il 156° Gruppo ha in coda un cerchio con l'aquila (stemma di Stormo) più un lampo giallo e una testa di lince sulla presa d'aria (stemmi di Gruppo). Il 102° Gruppo ha lo stesso stemma di Stormo del 154° più il triangolo con il papero sulla presa d'aria e, talvolta, un lampo blu sulla coda (stemmi di Gruppo).
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Il Tornado 50-30 del 155° Gruppo ripreso a terra durante i controlli prima di una missione addestrativa. Tra l'altro, si può notare la posizione "rilassata delle alette principali dei missili HARM; la corretta angolazione verso il basso dei piloni dei missili AIM-9L, agganciati ai piloni subalari interni; la colorazione verde integrale del BOZ-102 e dello scivolo di lancio del missile AIM-9L; la posizione di atterraggio di slat e flap estratti (inclusa l'aletta Kruger alla radice alare, che si apre solo in atterraggio); lo stemma di Stormo in coda, di vecchio tipo in colore giallo-oro.
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A DESTRA: Questa vista dal basso mette in mostra i dettagli interni del tettuccio.
A SINISTRA: Primo piano per un pod-lanciatore BOZ-102 (completo di stencil gialli e bianchi) e per i dettagli del pilone subalare esterno.
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Primo piano sul lato destro del muso di un velivolo del 154° Gruppo. In evidenza il corretto angolo di apertura del tettuccio.
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Primo piano per il carrello anteriore di un Tornado. Da notare anche il "bulbo" del radaraltimetro, in nero.
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