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TORNADO GR. MK. 1
Versione italiana | 20.07.2022
Questo aereo, frutto della collaborazione fra tre antichi nemici come Germania, Regno Unito e Italia, è senza dubbio uno dei più potenti sistemi militari dell’OTAN, il cui programma originale risale al lontano 1967.

Vista del muso dell’aereo, nella quale si può ammirare la grande superficie con i volumi corrispondenti tra la fusoliera e le prese d’aria, la sonda per rifornimento di combustibile e le gambe del carrello
In un primo momento la collaborazione internazionale era limitata alla Germania Federale e al Canada - come principali produttori - con la successiva aggiunta anche di Belgio, Italia e Paesi Bassi, a causa della necessità di ridurre i costi nel loro Programma di Difesa. In seguito al fallimento dell’accordo britannico-francese per la produzione di un caccia, si aggiunse al gruppo anche il Regno Unito, che aveva bisogno di trovare una sostituzione per i suoi ormai abbondantemente superati English Electric Canberra. Infine la defezione dei canadesi, alla quale seguì quella degli olandesi, finì per lasciare come unici soci i tre paesi già citati.
Il Tornado MK.1 è un aereo polivalente, nell’accezione più ampia del termine. Le prestazioni richieste hanno costretto all’adozione di una geometria variabile (da 25° in posizione avanzata fino a 68° con il massimo angolo di freccia), allo scopo di dotarlo delle velocità di volo e di atterraggio già progettate.
Per arrivare alle velocità richieste si dovettero disegnare nuovi motori e, di conseguenza, l’RB-199-34B turbofan di 7.255 chilogrammi di pressione statica, già montato, fece la sua apparizione nel mondo dell’aeronautica.

Dettaglio del cannone Mauser, da 27 mm di tribordo, e il designatore Laser LRMTS (Laser Ranging Marked Target Seeker)
Vista posteriore del carrello di atterraggio di tribordo e del portello dello stesso.
Dettaglio degli ugelli e degli stabilizzatori
Interessante vista dell’interno del pozzetto del carrello di atterraggio di tribordo, che mostra i dispositivi di apertura e di chiusura e quelli di retrazione e di estensione del carrello.
Le prestazioni di questo aereo si documentano con le seguenti cifre: velocità massime a livello del mare: 1.482 km/h (Mach 1,25) e 2.600 km/h (Mach 2,2) al tetto massimo d’altitudine di 21.00 metri. Il suo peso è di 13.600 kg a vuoto e di 27.210 kg a pieno carico, al momento del decollo. L’apertura alare dipende dall’angolo di incidenza delle ali: 8,60 metri in freccia massima e 13,9 metri in freccia minima.
La capacità di carico offensivo è di circa 9.000 kg, a seconda delle missioni e in base al tipo di armamento necessario per la missione stessa. Come armamento standard fisso ci sono due cannoni da 27 mm IDS (interdiction and Strike) e uno in ADV (Air Defence Variant). Sotto i supporti sub alariad incidenza variabile possiamo vedere dai missili anti-nave (Sea Eagle, Kormoran) e aria-superficie (AGM-88) fino a tutti i tipi di dispensatori, bombe laser e classiche o pods da guerra elettronica.
L’aereo di cui vi proponiamo le immagini è un Panavia Tornado GR.1/1DA (Co Interdiction-Strike) per attacchi antinave. I Tornado si sono creati una robusta fama nel contesto delle operazioni durante il conflitto con l’Iraq per via dell’affidabilità dimostrata in migliaia di missioni svolte in condizioni ogni-tempo e notturne contro i più disparati bersagli.
L’esemplare che appare nel nostro servizio appartiene al 27° Squadrone Britannico, nella sua abituale mimetizzazione bicolore, con fasce irregolari realizzate con Dark Sea Grey/Dark Green. Abbiamo scattato le foto nel maggio 1992, durante il festival Airex-92.
Vista dall’alto quasi completa, che mostra le forme spigolose delle prese d’aria principali e della fusoliera, nella zona dell’abitacolo, e del dorso.
Dettaglio dei flaps completamente estesi, del pod Chaff e Flare BO2-107 e del serbatoio supplementare.
Dettaglio della deriva e delle parti mobili, con l’antenna a lama, caratteristica dei soli velivoli inglesi, posta sotto la carenatura ECM
Dettaglio di prua: possiamo apprezzare il designatore laser, il cannone di 27 mm e il tubo pitot.
Close-up del carrello nella parte anteriore, cannone da 27 mm e LRMTS.
Dettaglio degli ipersostentatori, presa d’aria dinamica (alla base della deriva), carenatura, allarmi radar, generatori di vortici e pannello antitermico.
Dettagli del serbatoio supplementare e del missile senza alette, da esercitazione
Dettaglio delle entrate delle prese d’aria, materiale dielettrico dell’antenna per l’allarme radar (sulla parte superiore del bordo di attacco), supporti per le bombe della fusoliera e dettaglio del faro d’atterraggio.
Vista parziale laterale della fusoliera, che mostra la curva dell’abitacolo, angoli e spigoli della presa d’aria, designatore laser e carrello di atterraggio anteriore
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