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Montaggio di un kit in plastica
costruzione passo dopo passo
Versione italiana | 28.03.2020

Uno degli aspetti più tradizionali del modellismo è costituito dalla costruzione di aeroplani. In questo primo capitolo presentiamo i segreti del montaggio corretto, i dettagli minuti e l'utilizzazione dei mastici; prenderemo confidenza con gli aerografi e, seguendo regole prestabilite, con un buon impiego di materiali ed attrezzi combinati con una documentazione esauriente, otterremo risultati sorprendenti. Nello svolgimento degli argomenti, troveremo due livelli di difficoltà che cresceranno gradualmente durante l'apprendimento; il primo livello riguarda i modellisti già esperti; il secondo è stato concepito per coloro che iniziano questa attività.
Quando si giunge alla decisione di tradurre in pratica la costruzione di una scatola di montaggio, varie sono le motivazioni che portano alla scelta di un modello. La prima motivazione è la nostra preferenza personale per un certo aeroplano che ci interessa particolarmente per varie ragioni, quali la sua forma specifica, la sua storia o una simpatia speciale per avervi volato, sia pure soltanto come passeggero. Una volta scelto il modello desiderato, inizia la seconda fase: un'occhiata al mercato.
Molto probabilmente incontreremo un'offerta ampia di svariati produttori che presentano lo stesso prodotto; e se stiamo incominciando, è ovvio che vogliamo scegliere la costruzione più economica, poiché sicuramente i modellisti principianti danneggiano una gran quantità di modelli, prima di ottenere una buona qualità. Inoltre il più caro non è sempre il migliore.
Seguiremo questi criteri: osservare che i componenti abbiano un numero minimo di giunzioni, che i pezzi combacino perfettamente e che non presentino deformazioni causate dall'esposizione a temperature troppo alte. Prenderemo una decisione che soppesi bene qualità e prezzo. Sciuperemo principalmente modelli a buon mercato, per acquisire esperienza; successivamente sceglieremo la qualità in funzione del prezzo, per non scoraggiarci con problemi non necessari.

Rappresentazione pittorica dello stesso apparecchio (ME-109G), alle scale più usuali
Anzitutto chiariremo che cosa significa il termine scala: esso indica una frazione, sempre con numeratore uno e denominatore con una cifra o un'altra, sempre più grande e variabile.
La cosa è semplice: questa espressione ci indica di quante volte è ridotto il modello rispetto all'originale che si imita; ad esempio la scala 1/100 indica che il modello è ridotto di cento volte; la scala 1/72, di settantadue volte, ecc.; quindi, tanto più piccolo è il numero al denominatore, quanto maggiore sarà la dimensione del modello. Questo concetto è molto utile per raggiungere due obbiettivi: combinare adeguatamente i modelli nei diorami o nelle collezioni; in secondo luogo, verificare la precisione di una scatola di montaggio. Se abbiamo i dati originali, basterà una semplice divisione per sapere quali dovranno essere le proporzioni giuste ed effettuare eventuali correzioni.
Tre sono le scale più usate ed unificate: 1/72, 1/48 e 1/32. La prima comprende il formato più eseguibile e variato; praticamente tutte le ditte offrono un'enorme varietà di modelli in questa scala, che risulta economica e con dimensioni tali da consentire di raccogliere un numero elevato di modelli in spazi relativamente piccoli. Quindi, se è nostro obbiettivo raccogliere una collezione ampia di aeroplani che presentino la stessa scala, la scelta di questa scala è la più opportuna, anche perché in essa vi troveremo gli apparecchi mitici della Prima Guerra Mondiale - Albatros, Fokker, Nieuport, ecc.- fino ai grandi bombardieri dei nostri giorni - B-52, Sukkoi, ecc.- senza dimenticare i più minuti ultraleggeri.
- Modello di un Kingcobra in scala 1/72. Resina francese di marca HI-TECH. Questo modello presenta un interno in fotoincisione, con pezzi minuti.
- Modello di un Kingcobra in scala 1/72. Resina francese di marca HI-TECH. Questo modello presenta un interno in fotoincisione, con pezzi minuti.
- JUNKER JU-87 BISTUKA, in scala 1/32, modello di grandi dimensioni idoneo alla rappresentazione di piccoli dettagli.
- MESSERSCHMITT Bf 109 F. Hasegawa, in scala 1/48. Questo magnifico modello è stato dettagliato e "invecchiato" ad arte.
- Il MESSERSCHMITT 109 è senza dubbio uno dei modelli che ha maggiormente ricevuto l'attenzione dei costruttori e dei modellisti E' qui presentato un 109-F della Airfix, in scala 1/48
- A Sinistra: Tipica mimetizzazione tropicale, realizzata mediante aerografo, usando tre colori: azzurro, sabbia e verde. Il modello presenta una finitura accurata e ben dettagliata.
- A Destra: Si migliora l'interno diminuendo lo spessore del sedile e la protezione del pilota. Per realizzare questa versione è stata ridipinta l'insegna dello squadrone.
- A Destra: Si migliora l'interno diminuendo lo spessore del sedile e la protezione del pilota. Per realizzare questa versione è stata ridipinta l'insegna dello squadrone.
- In alto: Lo HELICAT in scala 1/32 di Hasegawa, modello motorizzato con moltissimi dettagli e rifinito mediante applicazione di tratti di vernice molto realistici, realizzati con l'aerografo e ritoccati a pennello
- In alto: BREGUET XIX, verniciato con i colori dell'editto franchista: il modello è un termoformato, marca VACUKIT, in scala 1/4.
- In alto: BREGUET XIX, verniciato con i colori dell'editto franchista: il modello è un termoformato, marca VACUKIT, in scala 1/4.
EVOLUZIONE DELLE SCALE
Malgrado la validità della scala 1/72, presto ci si accorge delle sue limitazioni. Se il nostro scopo è il massimo dettaglio ed il lavoro minuzioso di pittura, importandoci meno la vastità della scelta, senza dubbio il formato ideale è rappresentato dalla scala 1/48, oggetto di crescente interesse da parte dei produttori.
Un passo più delicato è to dalla scala 1/32. In questa le opzioni rappresenta si riducono notevolmente: troveremo in pratica soltanto caccia ed alcuni bimotori. Scegliendo un buon modello, si può realizzare in esso tutto ciò di cui siamo tecnicamente capaci. Inoltre, successivamente si può motorizzare acquistando un ulteriore, notevole realismo. Tuttavia, i più grandi sono gli aeroplani in scala 1/25, quasi giganteschi. Nell'ambito della miniaturizzazione questa scala è rara; sono quasi spariti dai cataloghi i modelli disponibili, pur offrendo una qualità eccellente. In questa scala si possono realizzare quasi tutti i dettagli che avvicinano l'aeroplano alla realtà.
VERSO RIPRODUZIONI PERFETTE
E' logico domandarsi se la scala 1/24 è la più grande che si possa incontrare nel modellismo statico. Sino ad alcuni anni fa, sì, ma nell'ultimo decennio la casa giapponese Hasegawa ha lanciato la massima dimensione in scatola di montaggio: la serie museo; si tratta di aeroplani in scala 1/8 oppure 1/6: riproduzioni perfette degli aerei che rappresentano.
E' logico domandarsi se la scala 1/24 è la più grande che si possa incontrare nel modellismo statico. Sino ad alcuni anni fa, sì, ma nell'ultimo decennio la casa giapponese Hasegawa ha lanciato la massima dimensione in scatola di montaggio: la serie museo; si tratta di aeroplani in scala 1/8 oppure 1/6: riproduzioni perfette degli aerei che rappresentano.
La disponibilità di modelli è molto limitata: praticamente soltanto aerei della Prima Guerra Mondiale e il Wright Flyr 1. I relativi componenti sono misti: pezzi in plastica, legno e metallo. Da queste scale giganti passiamo alla più minute, poiché ne esistono in formati 1/100, 1/144e 1/200. Questi aeroplani sono necessariamente piccoli e con minori dettagli; si usano principalmente per diorami di aeroporti o per basi aeree o per portaerei, essendovi pochi appassionati che li costruiscono per fini diversi da quelli indicati.
POSSIBILITA DEL MODELLISMO AEREO
Per il modellista appassionato di aviazione si dischiude un panorama vastissimo in quantità e qualità, con una buona scelta di modelli in plastica iniettata, che si possono completare con dettagli in ottone fotoinciso e con decal trasferibili. Gli accessori in fotoincisione danno la possibilità di aggiungere dettagli di eccezionale finezza, impossibili da ottenere con altri materiali. Le decal costituiscono il tocco finale che completa il modello.
Per il modellista appassionato di aviazione si dischiude un panorama vastissimo in quantità e qualità, con una buona scelta di modelli in plastica iniettata, che si possono completare con dettagli in ottone fotoinciso e con decal trasferibili. Gli accessori in fotoincisione danno la possibilità di aggiungere dettagli di eccezionale finezza, impossibili da ottenere con altri materiali. Le decal costituiscono il tocco finale che completa il modello.
COSTRUZIONE PASSO DOPO PASSO
Gli aeroplani della Prima Guerra Mondiale rappresentano modelli di particolare bellezza e media complessità. Però, sebbene il montaggio non comporti particolari difficoltà, la rifinitura è abbastanza complessa. In questa parte analizzeremo la costruzione e le piccole migliorie, procedendo passo dopo passo.
Abbiamo scelto questo apparecchio perché in esso si trovano tutti i problemi che possiamo incontrare in questo tipo di aeroplani. Costruendo questo modello, qualsiasi altro modello della stessa epoca e scala che vorremo affrontare, ci presenterà difficoltà analoghe. Lo si può realizzare tal quale lo troviamo nella scatola di montaggio; lavorando però un poco in più, aggiungendo piccoli dettagli, il modello guadagnerà considerevolmente come qualità di realismo. Ci concentreremo anzitutto sulla fase di costruzione; più avanti spiegheremo il procedimento di verniciatura e le tecniche impiegate. Eliminiamo lo schema di coloritura allegato alla scatola di montaggio, considerandolo alquanto insulso e poco idoneo per l'estetica di questo modello.
- Staccato il pezzo dalla sprue, si procede alla verniciatura interna in colore marrone medio.
- Le due parti corrispondenti al motore si rendono scure verniciando in nero.
- Il ROLAND CII era un apparecchio studiato per la ricognizione aerea, per l'attacco a terra e per il bombardamento, che combatté nella Prima Guerra Mondiale. La sua attività iniziò nel 1916; sono noti vari schemi di mimetizzazione, costituiti da una combinazione di grigi ed azzurri, imitando le squame
di un pesce, fino a verdi e gialli. La scelta per il nostro modello si è orientata su tre colori: verde, viola ed azzurro chiaro.
di un pesce, fino a verdi e gialli. La scelta per il nostro modello si è orientata su tre colori: verde, viola ed azzurro chiaro.
- La plastica che imita il cristallo è molto fragile; il miglior modo per separare i pezzi è un taglio netto, usando forbici affilate.
- Le finestrelle si fissano con cianoacrilato.
- A sinistra: Questi aeroplani portavano delle tendine. Il modo migliore per imitarle consiste nell'uso di lamine di stagno o di alluminio.
- A destra: le eliche possono essere alquanto spesse e grezze; si assottigliano con una limetta per unghie.
- A destra: le eliche possono essere alquanto spesse e grezze; si assottigliano con una limetta per unghie.
- A sinistra: Terminiamo il lavoro arrotondando gli spigoli con carta vetrata in fogli flessibili.
- A destra: I montanti delle ali si lavorano nello stesso modo, sebbene in questo caso si debba utilizzare una lima di rugosità media, meglio adatta
al pezzo.
- A destra: I montanti delle ali si lavorano nello stesso modo, sebbene in questo caso si debba utilizzare una lima di rugosità media, meglio adatta
al pezzo.
DETTAGLIO DEL MOTORE
Il Roland CIl era dotato di un motore Mercedes D.IIl di 160 HP. Il modello è dotato di un motore molto grossolano, che possiamo migliorare notevolmente con piccoli dettagli realizzati con fili di rame di diametro diverso. Con questi si possono imitare i condotti di raffreddamento, i bilancieri dei cilindri, ecc. Terminato il lavoro, si vernicia il tutto in nero opaco; quindi il blocco si vernicia color alluminio, con la tecnica del pennello a secco. I collettori dei gas di scappamento del motore si uniscono in un grosso silenziatore, che deve essere perforato alle estremità; viene verniciato con una miscela di argento e marrone, applicata con il pennello secco.
- I mastici di riempimento costituiscono un elemento fondamentale per la buona riuscita dei modelli.
- I mastici si sciolgono in acetone; si consiglia di utilizzare un recipiente doppio per applicarli.
- Su grandi superfici il mastice si distende bene con la spatola; su piccole superfici si utilizza un pennello.
- I mastici si sciolgono in acetone; si consiglia di utilizzare un recipiente doppio per applicarli.
- Su grandi superfici il mastice si distende bene con la spatola; su piccole superfici si utilizza un pennello.
- A sinistra: Chiudiamo la fusoliera applicando poi i piani inferiori, verificando con una squadra l'allineamento perfetto degli stessi.
- A destra: Con il mastice di riempimento sigilliamo poi tutte le giunzioni.
- A destra: Con il mastice di riempimento sigilliamo poi tutte le giunzioni.
- A sinistra: Non appena il mastice è essiccato, occorre carteggiare per livellare tutte le superfici.
- A destra: Si montano i piani superiori, curando che risultino perfettamente a livello.
- A destra: Si montano i piani superiori, curando che risultino perfettamente a livello.
- Per realizzare la cornice della finestra utilizziamo un piccolo calibro.
- Riportiamo le dimensioni su una lamina di plastica dello spessore di O,2 mm.
- Con una matita tracciamo alcune linee parallele e delimitiamo la larghezza della finestra.
- Con un punzone delimitiamo gli angoli di taglio.
- Con un punzone delimitiamo gli angoli di taglio.
- Per effettuare un buon taglio usiamo un piccolo righello metallico ed un coltello affilato.
PICCOLI DETTAGLI
Non ci deve spaventare la necessità di costruire noi stessi piccoli particolari, come i contorni delle finestre e le calotte delle ruote, per i quali occorre disporre della plastica molto sottile. Se non troveremo questo materiale nei negozi, potremo reperirlo ricorrendo a prodotti domestici, principalmente recipienti, come i coperchi dei fustini dei detersivi.
Non ci deve spaventare la necessità di costruire noi stessi piccoli particolari, come i contorni delle finestre e le calotte delle ruote, per i quali occorre disporre della plastica molto sottile. Se non troveremo questo materiale nei negozi, potremo reperirlo ricorrendo a prodotti domestici, principalmente recipienti, come i coperchi dei fustini dei detersivi.
- Il timone di profondità non è preciso. Per correggerlo, tagliamo l'originale e ne costruiamo uno nuovo.
- Le tiranterie si realizzano con plastica stirata molto sottile (sprue). Con forbici fini si tagliano le eccedenze di plastica.
- Le tiranterie si realizzano con plastica stirata molto sottile (sprue). Con forbici fini si tagliano le eccedenze di plastica.
- Applicando i montanti delle ali, il pezzo è finito e pronto per la verniciatura.
PRIMI PASSI NEL MODELLISMO

MONTAGGIODI UN MIG-29
Dopo aver danneggiato alcune scatole di montaggio di poco pregio, tenteremo la realizzazione del primo model lo di qualità. E' preferibile la scelta di una scatola di montaggio che presenti problemi minimi, come questo MIG-29 della marca Hasegawa, in scala 1/72. Per ottenere un buon montaggio generale, vengono allegate chiare istruzioni e uno schema di mimetizzazione con le decal corrispondenti, che consentono di costruire vari tipi di aeroplani.
Dopo aver danneggiato alcune scatole di montaggio di poco pregio, tenteremo la realizzazione del primo model lo di qualità. E' preferibile la scelta di una scatola di montaggio che presenti problemi minimi, come questo MIG-29 della marca Hasegawa, in scala 1/72. Per ottenere un buon montaggio generale, vengono allegate chiare istruzioni e uno schema di mimetizzazione con le decal corrispondenti, che consentono di costruire vari tipi di aeroplani.
Dopo aver studiato attentamente le istruzioni, occorre staccare i vari pezzi dalla sprue senza danneggiarli. Si passa quindi alla coloritura, secondo lo schema prescelto. A tal fine si devono verniciare le cabine prima di fissare la fusoliera: consigliamo quindi di incominciare da questo lavoro. Il materiale più pratico è il colore acrilico o la vernice a smalto.
Il primo passo consiste nel dipingere complesso della cabina e il pilota. Si usa di preferenza la pittura acrilica, che ha notevole potere coprente e si miscela perfettamente.
Altri materiali importanti sono gli abrasivi flessibili. Questi sono Costituiti da blocchetti di spugna sintetica, poi ricoperti di abrasivo. Ogni blocchetto ha una grana diversa su ogni faccia. Ve ne sono due tipi e quindi 4 grane. Non appena distribuito il mastice, lo levigheremo con l'aiuto del blocchetto flessibile che si adatta perfettamente alle superfici curve. Per una lucidatura più fine, possiamo finire il modello con del polish per auto.
- A sinistra: Le zone da riempire col mastice sono piccolissime; solo alcune piccole giunzioni sulle ali e sul timone.
- A destra: Verniciamo la tuta di volo in azzurro intenso, schiarendo questo colore con un po' di bianco e ricavando colpi di luce sulle creste delle pieghe.
- A destra: Verniciamo la tuta di volo in azzurro intenso, schiarendo questo colore con un po' di bianco e ricavando colpi di luce sulle creste delle pieghe.
- A sinistra: Il mastice viene disteso tanto sopra che sotto l'ala.
- A destra: La parte interna della cabina si dipinge in nero e si schiuma a pennello secco con un grigio medio; a completamento incolleremo la decal del pannello della
strumentazione.
- A destra: La parte interna della cabina si dipinge in nero e si schiuma a pennello secco con un grigio medio; a completamento incolleremo la decal del pannello della
strumentazione.
- Gli scarichi avranno un trattamento speciale: prima si dipingono completamente in nero, poi si miscela nero, marrone e argento e si dipinge con la tecnica del pennello secco lungo le scanalature
- La miglior tecnica di verniciatura di un aeroplano moderno è senza dubbio quella dell'aerografo. E' sempre preferibile farne impiego per i colori più chiari, in questo caso un grigio tenue.
- Dipingendo in corrispondenza della cabina, la si deve sigillare prima di proseguire.
- Ciò si effettua con un liquido di mascheratura e carta igienica.
- Dipingendo in corrispondenza della cabina, la si deve sigillare prima di proseguire.
- Ciò si effettua con un liquido di mascheratura e carta igienica.
- A sinistra: Per dare il secondo colore, disegnammo su un foglio trasparente i profili della mimetizzazione.
- A destra: I profili si ritagliano, lasciando libere solo le parti dove si dipingerà e fissando il tutto con scotch.
- A destra: I profili si ritagliano, lasciando libere solo le parti dove si dipingerà e fissando il tutto con scotch.
- Per ottenere bordi sfumati, sarà sufficiente sollevare la carta per uno o due millimetri.
- La prua si dipinge in nero, nella zona antiriflesso.
- Le decal si inumidiscono leggermente e, quanto stanno per staccarsi, si dispongono nei punti indicati nelle istruzioni.
- Questo modello ha una notevole quantità di piccole insegne.
- Alcune decal si applicano con piccole pinze.
- Alcune decal si applicano con piccole pinze.
- Per verniciare la cabina la si deve previamente mascherare con un nastrino flessibile.
- Quindi si ricopre il resto del cupolino con liquido di mascheratura e si procede alla verniciatura.
GLI ERRORI DEL PRINCIPIANTE

Questo attrezzo è uno strumento di precisione, che consente di realizzare cose incredibili; però, per le sue caratteristiche specifiche, è delicato e richiede sicura abilità, tanto nella preparazione che nella sua manutenzione, condizioni imprescindibili se si desidera assicurargli lunga durata. Trattandosi di un apparecchio costoso, vale la pena averne molta cura.
ll primo passo per il suo impiego consiste nel disporre di una buona fonte d'aria; ideale è un compressore, pur potendo utilizzare bombole singole. Se, come ipotizzato, disponiamo dell'aerografo e della fonte di aria compressa, il passo successivo è la diluizione della vernice. E' molto importante accertarne la viscosità. In linea generale si tiene per valido ottenere una consistenza vicina a quella del latte: questo è la procedura seguita per verniciare il MIG-29. Abbiamo scelto i colori di tipo acrilico: questo materiale si scioglie in acqua e si pulisce, una volta solidificato, con alcool.
Ogni aerografo ha caratteristiche diverse. L'ideale è uno strumento che consenta di realizzare una varietà di linee con larghezza da mezzo millimetro fino a otto o dieci: ci servirà tanto per coprire superfici come per tracciare linee fini di mimetizzazione. Se si ha una mano ferma, si possono realizzare macchie a mano sollevata. Per un miglior controllo, si potrà sostenere una mano con un'altra; non ha però importanza un certo tremito della mano, in quanto esistono degli accorgimenti correttivi. Ad esempio, l'utilizzazione di maschere per aerografia, scegliendo quelle leggermente rialzate sulla superficie da colorire, consente di compensare la mancanza di un polso fermo. Inizieremo dapprima con i colori più chiari, usando poi gli altri.
Dopo aver terminato di verniciare, è indispensabile pulire a fondo l'aerografo. Perché la pittura acrilica non si danneggi o si incrini, è opportuno, terminato il lavoro, darle un rivestimento di vernice preferibilmente trasparente. Le decal si applicano meglio su queste superfici; inoltre si uguaglia la brillantezza di entrambi i materiali; dopo aver applicato tutti i trasferibili, si vernicia nuovamente, però questa volta in satinato, trattandosi di un aeroplano. Con questo procedimento dal modello non si staccheranno mai le decal ed inoltre, se sono di qualità, non potranno alterarsi nel tempo. ll sistema illustrato è quello seguito dall'autore del modello, un ragazzo di 13 anni, il che dimostra l'accessibilità di queste tecniche anche da parte dei meno esperti.
- Resta solo da verniciare l'armamento e collocarlo nei propri alloggiamenti.
- Resta solo da verniciare l'armamento e collocarlo nei propri alloggiamenti.
- Il modello é completato; la finitura dei pezzi e la costruzione accurata costituiscono un magnifico insieme.
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