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Introduzione ai figurini
Versione italiana | 12.05.2022
Elementi essenziali dei diorami sono le figure umane e gli animali. Scegliamo i figurini in plastica per la loro facilità di trasformazione, anche se ovviamente si possono utilizzare quelli fusi in metallo, ma la loro lavorazione è più difficile. In questa prima parte parleremo delle trasformazioni che si possono fare con i figurini in plastica, dalle più semplici fino a quelle di maggiore complessità.
Anche se la quantità di figurini in plastica è molto ampia, la varietà tematica non copre la stessa estensione, e si riduce praticamente al tema militare contemporaneo o dei secoli XVIII e XIX. A volte possiamo trovare dei figurini di borghesi in scala 1/35 0 1/32 e qualcosa di più in scala 1/25. L'altro campo che abbracciano i figurini è la fauna, che comprende alcune specie domestiche, notevoli modelli di cavalli e qualche serie di animali preistorici e qualche uccello in scala 1:1 di produzione inglese.
Con questa vasta collezione di figurini possiamo realizzare le più svariate ambientazioni, soprattutto se ci cimentiamo in piccole trasformazioni negli equipaggiamenti, sostituzione di pezzi e soprattutto cambi di postura. In quanto agli animali, possiamo cambiare la posizione ed arricchirli di qualche dettaglio come code e criniere. In primo luogo parleremo delle trasformazioni di postura; la più semplice è lo scambio di braccia fra un figurino e l'altro, semplicemente staccandole e riattaccandole; questa operazione è estremamente semplice e bisogna soltanto fare attenzione a combinare nel modo giusto il movimento delle braccia con il resto del corpo.
Per esempio, un figurino che corre mentre si accende una sigaretta non sarebbe affatto naturale! Dobbiamo anche considerare la posizione delle spalle, la rotazione del torso, ecc.
LEGGI DELL'EQUILIBRIO E DEL MOVIMENTO
Per molto tempo negli ambienti artistici si tenne un'accesa discussione su come si muove un cavallo, in che modo sposta le zampe nelle diverse fasi del movimento, nel passo, nel trotto e nel galoppo. Gli artisti presero posizioni personali rappresentando i cavalli come supponevano si muovessero, fino al 1887, quando Eadweard Muybridge, in modo scientifico, usando macchine fotografiche multiple, risolse definitivamente la questione, mostrando qual'era la realtà e le leggi del movimento, non solo dei cavalli, ma di moltissimi animali che passarono per il suo laboratorio, come struzzi, elefanti, scimmie, leoni, ecc.
Questi studi si rivolsero anche agli esseri umani, che furono studiati a fondo, gettando le basi di quelle che, in definitiva, sono le leggi del movimento e della compensazione dell'equilibrio. Grazie a questi studi oggi conosciamo qualche regola che ora studieremo, per evitare gli errori grossolani che molte volte si possono vedere in lavori di modellisti e disegnatori.
La prima e principale regola che osserveremo è lo spostamento delle membra. Guardando una figura di profilo si può verificare che mentre cammina una gamba è indietro ed il braccio dello stesso lato del corpo si muove in avanti, mentre lo stesso succede con le membra del lato opposto, solo che queste si spostano in direzione contraria alle loro gemelle. Nella corsa, questi movimenti si accentuano ancora di più, interessando tutto il corpo: il torso gira in avanti trascinato dal braccio che si muove in questa direzione, ed il contrario succede con il lato del braccio spostato all'indietro.
Si può vedere il comportamento del corpo umano in questo manichino: si osservino le linee di convergenza fra le spalle ed il bacino.
Maniera normale di camminare di un essere umano; le membra superiori si muovono in direzione contraria a quelle inferiori.
Al bacino succede la stessa cosa, ed il risultato è una torsione del corpo alla vita, dato che la parte superiore e l'inferiore saranno rivolte in direzioni sempre opposte.
Così tutto il corpo si equilibra, oltre a compiere la sua funzione di spostamento rapido e, dato che nella corsa è interessato tutto il corpo, altre parti subiscono delle logiche modifiche di posizione, e così le spalle si alzano o si abbassano a seconda se il braccio giri all'indietro o avanti, il corpo si inclina leggermente nella stessa direzione della corsa, la testa resta un po' bassa ed i piedi un po' voltati verso l'esterno e piegati, per poggiare con maggiore forza sul terreno, mentre quando la corsa è prolungata il corpo ha tendenza ad ergersi. La posizione dei soldati che corrono con le mani occupate da oggetti piccoli come pistole, bombe a mano, coltelli, ecc., non varia molto, ma la figura tende ad incurvarsi per diminuire l'altezza ed il bersaglio offerto.
Quando si cammina portando un fucile si produce una chiara rottura delle leggi naturali, le braccia oscillano appena, ed il destro si mantiene in avanti, muovendosi solo leggermente, conseguente scomodità. Correndo è inevitabile un movimento più brusco, ma limitato, dato che le braccia e l'arma formano una sola unità che si equilibra con difficoltà, ed in molti casi avviene una perdita dell'equilibrio o una caduta, ed è per questo che le forze speciali hanno bisogno di un lungo allenamento per muoversi con relativa scioltezza portando un fucile.
Quando si effettua il movimento del salto, il corpo ha degli spostamenti particolari, che sono logici e servono ad alzarlo il più possibile.
Chiaro esempio di equivoco nei movimenti: gambe e braccia si muovono nella stessa direzione, impedendo
l'equilibrio del corpo.
l'equilibrio del corpo.
Il corpo umano, quando corre, adotta un sistema di equilibrio che inclina il torso in avanti e sposta le membra dello stesso lato in direzioni opposte.
Durante la corsa i movimenti sono quelli già descritti, ma arrivando al punto dell'ostacolo le gambe fanno leva ed il corpo si contrae su sé stesso, le braccia si sollevano leggermente sul collo e le gambe si avvicinano al corpo al massimo dell'altezza; scendendo, dopo il salto, le gambe si distendono e le braccia si ripiegano all'indietro; nel momento dell'impatto con la terra le gambe si flettono leggermente per poi distendersi di nuovo e proseguire la corsa.
Non si deve trasformare un figurino a memoria, a meno che si domini il tema, ma conviene sempre servirsi di una fotografia o di un disegno, per evitare molti errori di movimento. Bisogna considerare che esistono molte attività e che ognuna segue le sue proprie leggi: si combatta con la spada in una sola mano o nelle due mani, si colpisca con una mazza o un'ascia, o una picca, si tagli legna, ecc., il corpo dovrà sempre stare in equilibrio ed in una posizione logica.
Occorre considerare che quello che ci sembra certo quando si lavora a memoria non è sempre vero, come dimostro Eadweard Muybridge a molti pittori di cavalli, sia contemporanei che precedenti a lui. Quindi, una volta realizzato il terreno e decisa la composizione degli elementi con equilibrio ed in funzione dell'azione, occorre trasformare i figurini in modo che seguano le leggi naturali e che si adattino all'ambiente.
Si può dire lo stesso per gli animali, anche se esistono poche rappresentazioni e modellini di questi, scegliendo un cammello, un cavallo o un somaro e volendo cambiare la sua posizione per adattarlo alle nostre esigenze, terremo in considerazione che ognuno ha un modo diverso di camminare e correre; per esempio, un'antilope e una zebra corrono in modo molto diverso e bisogna prestare una particolare attenzione ai cavalli, con i quali si può cadere in errore con molta facilità, ed anche se è possibile che poca gente se ne accorga, il diorama avrà sempre qualche cosa di strano.
Non dimentichiamo che uno degli aspetti più gratificanti della realizzazione di un diorama è l'acquisizione di conoscenze, l'essere curiosi, investigare tutto e cercare di fare le cose bene dà sempre buoni risultati.
Il semplice fatto di scendere una scala obbliga il corpo ad adottare una posizione di equilibrio molto particolare.
Il maneggio di uno strumento da taglio per effettuare un'azione obbliga il corpo ad un preciso rapporto fra il torso, le braccia e le gambe, per stabilire un sistema di leva ed allo stesso tempo di appoggio saldo.
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