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Harrier Jet Italiani
Versione italiana | 08.08.2022
La nascita del primo nucleo della componente aerea da caccia della Marina Militare italiana risale ufficialmente al 23 agosto 1991, quando i primi due velivoli, i biposto da addestramento operativo TAV-8B, appontarono per la prima volta sull'incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi nella baia di Norfolk, in Virginia. In realtà, i velivoli erano già operati dal personale italiano dal 31 maggio, sulla base di Cherry Point, North Carolina.
Nel febbraio 1994, la Marina ha ricevuto il primo esemplare del caccia monoposto AV-8B Plus: di questa versione ne sono stati consegnati tre esemplari nel 1994, due arriveranno nel corso del 1995, cinque nel 1996 e sei nel 1997. La versione Plus dell'Harrier, sviluppata grazie anche all'interessamento della nostra Marina, rappresenta il modello più avanzato della famosa famiglia degli Harrier.
Il primo caccia a decollo verticale, l'Hawker P.1127, volò il 21 ottobre 1960, mentre il primo Harrier di serie, il GR Mk.1, fu assegnato ad un reparto operativo solo nove anni più tardi. Inizialmente un progetto esclusivamente inglese (Harrier GR Mk. 1/3 e Sea Harrier), si è trasformato poi, con un accordo tra McDonnell-Douglas e British Aerospace, in un programma anglo-americano sfociato, nel 1981, nell'AV-8B Harrier II.
Questo velivolo, entrato in servizio con i Marines nel 1983, e con la RAF (come Harrier GR Mk.5) nel 1987, migliore sotto tutti gli aspetti dell'originaria versione inglese, è stato recentemente sottoposto ad ulteriori ammodernamenti, soprattutto per renderlo idoneo a svolgere missioni di difesa aerea. Il risultato, l'AV-8B Plus, è un caccia dotato di radar multifunzione Hughes AN/APG-65 (lo stesso delle prime serie degli F/A-18), FLIR con laser spot tracker, nuovi sistemi ECM, RWR e lanciatori per chaff e flare incorporati in fusoliera. Il motore è il più potente della famiglia dei Rolls-Royce Pegasus, l'F402-RR-408, da 10.650 kg/s. Il Plus è lungo 14,55 metri ed ha un'apertura alare di 9,25 m; il peso massimo al decollo è di 14.520 kg e il massimo carico agganciabile al velivolo è di 6.000 kg.
La velocità massima è di mach 1 in quota e di 590 nodi (1.093 km/h) a livello del mare senza carichi esterni.
Il velivolo, consegnato inizialmente alla Marina italiana, è stato adottato anche dalla Marina spagnola e dagli US. Marines. Nel ruolo aria-aria, primario per la nostra Marina, l'Harrier Plus può portare il cannone GAU-12A da 25 mm, in pod doppio ventrale, e i missili AIM-9L Sidewinder, mentre in un prossimo futuro potrà anche lanciare gli AIM-120B AMRAAM. In missioni aria-superficie (in appoggio ai fanti di Marina del San Marco o contro navi di superficie) i Plus della Marina italiana sono dotati di bombe Mk.81, 82 e 83, anche con sistema frenante Snakeye, e bombe cluster Mk.20 Rockeye, più razziere LAU e missili AGM-65 Maverick, oltre naturalmente al cannone. In futuro saranno disponibili anche bombe a guida laser.
I piloti del Gruppo Aereo della Marina (Grupaer), di base a Grottaglie, vicino a Taranto, sono dotati dello stesso equipaggiamento di volo (tute, caschi, ecc.) standard per la US. Navy e i Marines. Dal punto di vista delle colorazioni, gli Harrier italiani sono verniciati in grigio F.S. 36321 per le superfici superiori e 36320 per quelle inferiori, mentre le scritte di servizio (stencil) sono in grigio-azzurro F.S. 36335. Gli interni delle prese d'aria, i carrelli e gli interni dei portelli dei carrelli sono in bianco lucido.
I biposto, codici 01 e 02, hanno i codici, l'insegna con l'ancora, la scritta "Marina" e il triangolo di pericolo sulla presa d'aria in bianco opaco. I monoposto, codici da 03 in su, hanno invece queste scritte in grigio chiaro. Le coccarde sono tipo AMI a bassa visibilità per i monoposto, mentre i biposto presentano la parte bianca più larga e il centro verde leggermente più piccolo dei monoposto.
L'insegna del Gruppo Aereo, ancora non ufficiale, è per ora rappresentata da una serie di impronte di lupo sul timone di direzione (lo stemma del Grupaer è rappresentato da una testa di lupo). Sul velivolo 03 è stato verniciato un falso cockpit inferiormente in colore nero opaco. Tale caratteristica dovrebbe divenire standard su tutti i velivoli.
Primo piano sul muso di un AV-8B Plus. In evidenza il disegno del falso abitacolo sotto il muso.
Vista di tre quarti posteriore della fusoliera, che mostra l'aerofreno aperto, il carrello posteriore, l'ugello posteriore le alette aerodinamiche ventrali, che possono essere sostituite dai pod per il cannone GAU-12A.
Primo piano sul carrello e sull'ugello posteriore. Notare le piastre di protezione della fusoliera di fianco all'ugello.
Sul ponte di volo del Garibaldi ripresi un monoposto e un biposto del Grupaer. Notare la diversa configurazione del muso, dovuta all'abitacolo singolo o a due posti in tandem.
Primo piano sul muso e un pilone alare di un TAV-8B.
Un bel profilo del monoposto 04. In evidenza la diversa forma del muso, che ospita il radar, e i lanciatori per chaff e flare posti in alto a destra rispetto alla coccarda di fusoliera.
Primo piano sulla deriva di un monoposto. Notare la posizione di codice e matricola, del lanciatore di chaff e flare e le "zampate" del lupo sul timone.
L'AV-8B dispone di tre piloni sotto ogni semiala, più un pilone in posizione ventrale. In primo piano il lanciatore per missili AIM-9L.
La linea del biposto TAV-8B è caratterizzata dai due posti di pilotaggio in posizione sopraelevata.
Il cockpit dell'AV-8B Plus. notare le scritte di servizio, l'HUD e il cordino esplosivo inserito nel tettuccio, in grado di aprire la strada al seggiolino in caso di eiezione. Il seggiolino è lo Stencel S III S-3.
Primo piano sull'ala di un monoposto.
Il carrello anteriore dell'Harrier II.
Primo piano sul radome del Plus, contenente l'antenna del radar APG-65. L'appendice squadrata posta sopra il "naso" del radome contiene il FLIR.
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