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Cos'è il modellismo statico?
Versione italiana | 30.03.2020

Il MODELLISMO è una pratica che, considerata da molti un gioco per (bimbi) grandi, sta svanendo sempre più, rimanendo vivace solo in una piccola nicchia di persone che, anno dopo anno, si riduce malamente.
Questo è un vero peccato.
Il modellismo è certamente un notevole anti-stress. Una pratica durante la quale il cervello si disimpegna dall'ordinaria follia, si resetta e si rilassa ma, badate, non si spegne!
Perché durante il modellismo, la mente è estremamente impegnata, in un lavoro costruttivo, creativo, felice, rilassante, capace di rigenerare anche la peggiore delle giornate, perché orientato in una cosa capace di escludere tutte le brutture esterne.
Si potrebbe obiettare che un litro e mezzo di birra, una canna o una botta in testa, ottenebrando la mente per un periodo più o meno lungo, avrebbero lo stesso risultato. Ma il modellismo vince su tutti i fronti quando andiamo a confrontare i simpatici postumi delle alternative.
Questo è un vero peccato.
Il modellismo è certamente un notevole anti-stress. Una pratica durante la quale il cervello si disimpegna dall'ordinaria follia, si resetta e si rilassa ma, badate, non si spegne!
Perché durante il modellismo, la mente è estremamente impegnata, in un lavoro costruttivo, creativo, felice, rilassante, capace di rigenerare anche la peggiore delle giornate, perché orientato in una cosa capace di escludere tutte le brutture esterne.
Si potrebbe obiettare che un litro e mezzo di birra, una canna o una botta in testa, ottenebrando la mente per un periodo più o meno lungo, avrebbero lo stesso risultato. Ma il modellismo vince su tutti i fronti quando andiamo a confrontare i simpatici postumi delle alternative.
Ma è molto di più: è una forma mentis.
Perché un adepto di tale pratica (detto comunemente "sfigatus modellatoris), in massima parte, intende riprodurre pedissequamente un mezzo o una scena, esattamente (o eccezionalmente verosimilmente) com'era in un perfettamente determinato momento storico, ovvero in una precisa scena di un film, ma anche una rappresentazione puntuale di un racconto, così come entrato nella storia e nella cultura di tutti noi.
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Ma come si fa a fare questo e cosa comporta?
1) Innanzi tutto, si impara la ricerca: come arrivare ad ottenere l'informazione necessaria, glorificando l'importanza delle fonti. Perché una cosa non è vera solo se è scritta da qualche parte, ma una cosa è vera se verificabile, verosimile e, soprattutto, se riporta con tutte le altre fonti rinvenibili. E oggi, che tutto APPARE sempre alla portata di mano, grazie alle informazioni di internet, è divenuto VITALE avere la capacità di capire la veridicità di ciò che si legge. Quanti contatti "terrapiattisti" avete? Ecco, allora avete capito.
2) si imparano ad usare le mani e le dita, con un apprezzabile miglioramento della coordinazione occhio-mano, dito-mano. Donne, aguzzate l'ingegno e trovatene i vantaggi impliciti. Tipo riuscire a sostituire l'interruttore della luce in cucina, per esempio. Mica pizza e fichi.
3) Successivamente, si impara la virtù della precisione, perché una cosa è bella quando ci si impegna sopra e non quando la si butta lì, pur di finirla. Inutile dire quanto, al giorno d'oggi, sia necessario reintrodurre una tale dote. Obbligo di modellismo spinto per tutti i dipendenti delle pubbliche amministrazioni SUBITO.
4) Ancora, (per conseguenza) si impara il senso critico: un'immagine non va solo vista, ma osservata con occhio attento, valutata e interpretata, in modo da ottenere l'informazione giusta. Perché una prospettiva potrebbe variare l'impressione della cosa. In pochi, oltre i modellisti, godono di questa dote. Perché "senso critico", non significa "opporsi necessariamente a quello che si vede", ma significa guardare le cose con maggior terzietà possibile, divenendo in grado di discernere il vero significato di ciò che si vede. E la mancanza di questa capacità è uno dei maggiori mali moderni. In pratica, senso critico è non dare per scontato che uno con una macchina grande abbia la necessità di sopperire ad alcune "mancanze fisiche". Anche se ciò non è escludibile a prescindere.
5) Si impara a studiare, si impara la storia, si impara (spesso) la geo-politica, si imparano le monete, ma anche usi e costumi di molti popoli. Il modellista è colui che in Arabia tira rutti tonanti a pranzo, facendo esercizio nella toilette dell'aereo per tutto il viaggio (che tanto i rumori dei motori nascondono), perché LVI sa.
6) (Perdonate l'anglofonia) Il Problem Solving. Perché un modellista sa che se si incarta, deve sbrogliarsi da solo, risolvendo il problema nel modo più semplice possibile, con i mezzi più economici a disposizione e imparando o inventando una tecnica capace di agguantare il risultato voluto. Il tutto, senza tagliarsi un dito, possibilmente. Quanti vedono gente imbambolata a mo' di Verdone, con lo sguardo in alto, come se le soluzioni venissero espulse dai volatili sopra le loro teste, pronte per essere acchiappate? Ecco, noi no.
7) Non da poco, si impara ad osservare il dettaglio. Il colore è, per la nostra categoria, un elemento essenziale, logico e scientifico, variabile a seconda delle condizioni chimico fisiche del sistema. Il modellista, insomma, vede sfumature che farebbero impallidire una donna durante i saldi estivi (questo non è glicine, ci sono tre punti di blu di troppo, cazzo. Prendi le altre che si abbinano meglio).
Ultima ma più importante: il modellista è un soggetto che spende il danaro in kit, vernici, accessori, attrezzi, materiali, libri, viaggi organizzati verso precisissime mete.
Per cui, non farà mai mancare sostanziosi regali al partner e/o accetterà sempre di buon grado le altrui spese voluttuarie, senza mai sbuffare.
Siamo merce rara.


Articolo proposto da: Fiorenzo Casaburo
Foto di Daniele Limelli
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