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Aermacchi MB. 339
Versione italiana     |     04.02..2022

L'Aermacchi MB. 339 è nato come velivolo addestratore per l'Aeronautica Militare Italiana, anche se la sua notorietà è dovuta al fatto di essere il velivolo ufficiale della mitica Pattuglia Acrobatica Nazionale. Presentiamo pertanto, in questo articolo, una serie di splendide foto dedicate al velivolo dell'A.M.I., rimandandovi al successivo numero per un bellissimo close-up dedicato alla versione P.A.N. delle nostre "Frecce Tricolori".

Progettato nella prima metà degli anni Settanta come ideale successore del fortunato modello MB.326, I'MB.339 spiccò il primo volo dalla pista dell'Aermacchi di Venegono il 12 agosto 1976, pilotato dal Comandante Franco Bonazzi, capo collaudatore della ditta varesina. Anche l'MB.339 nasceva come addestratore, secondo le specifiche esigenze dell'Aeronautica Militare Italiana (A.M.I.), che doveva riequipaggiare la propria scuola di volo di Lecce. Terminati con successo i collaudi dei primi due prototipi, l'Aermacchi iniziò la produzione di 100 esemplari di serie, ordinati dall’A.M.I., che ricevette i primi due velivoli l'8 agosto 1979. I primi velivoli furono assegnati al Reparto Sperimentale Volo, per completare un intenso ciclo di test militari, e dall'aprile 1981 I'MB.339A cominciò a volare con il 212° Gruppo della Scuola Volo Basico Iniziale Aviogetti (SVBIA) di Lecce.


Un velivolo del 61° Stormo ripreso in fase di rullaggio con i flap in posiione di decollo.

  Primo piano sul muso di un MB.339A in uso presso la 603a Squadriglia Collegamenti del 3° Stormo, nel 1998. Evidente la disposizione a scalare dei posti di pilotaggio, l'ampia visibilità offerta dal tettuccio e la posizione delle scritte di servizio e salvataggio sul muso.

Anche la Pattuglia Acrobatica Nazionale "Frecce Tricolori", che volava con gli anziani Fiat G.91, necessitava di un nuovo velivolo, ed il 27 aprile 1982 veniva ufficialmente celebrato il passaggio della Pattuglia sull’MB.339, nella versione P.A.N., ottimizzata per l'impiego acrobatico in formazione. Ad eccezione di un breve periodo, sino al 1984, quando tre MB.339A furono assegnati all'8° Gruppo Radiomisure, il velivolo è rimasto sempre e solo in servizio con SVBIA (successivamente denominata 61a Brigata Aerea e poi, dal 1995, 61° Stormo), con la P.A.N. e, in qualche esemplare, con il Reparto Sperimentale. Dall'inizio degli anni Novanta però, con il progressivo esaurimento della linea MB.326 delle Squadriglie Collegamenti, vari MB.339A sono stati assegnati anche a queste unità, presso gli Stormi 3º, 4º, 36°, 370, 51°, 530, 70° e presso l'RSSTA di Decimomannu. Nel 1995 sono stati consegnati altri sei nuovi esemplari di MB.339A, mentre nel periodo 1997-98 l'AMI ha acquisito 15 esemplari di MB.339CD, con avionica digitale, per l'addestramento avanzato dei piloti destinati alle linee caccia. Il CD (Completamento Digitale) dispone di computer di missione, HUD, tre schermi multifunzione in ogni abitacolo (MFD), comandi HOTAS, nonché di una vasta scelta di armamenti (anche missili aria-aria AIM-9L, antinave Marte e bombe laser guidate) e di sonda per il rifornimento in volo. L'MB.339, nelle versioni A, C, CD e FD è stato costruito al momento in circa 220 esemplari, ed ha ottenuto anche numerosi successi di vendita all'estero, presso le aeronautiche di Argentina, Perù, Nigeria, Ghana, Eritrea, Malesia, Nuova Zelanda, Venezuela e Dubai.

Aermacchi MB.339
Un velivolo del 61° Stormo ripreso in atterraggio. Si nota l'estensione del carrello e la posizione dei flap, in posizione Land.
Aermacchi MB.339
Un MB.339A del Reparto Sperimentale Volo nella colorazione bianco-rossa, inizialmente adottata dall'A.M.I. Si può notare la posizione dell'aerofreno ventrale, che rimane normalmente aperto a terra, quando il sistema idraulico è off.
Aermacchi MB.339
Un esemplare della SVBIA di Lecce con la colorazione mimetica, adottata gradualmente a partire dal 1982. Era caratterizzata dai classici colori A.M.I.: grigio mare scuro (FS.36118) e verde scuro (FS. 34079) nella parte superiore e alluminio (FS.37178) inferiormente. Da notare lo stemma della scuola in coda, la posizione del codice individuale sul muso e le bande in rosso-arancio fluorescente (che identificano i velivoli scuola).
Aermacchi MB.339
Ripreso nel 1991, questo velivolo della 61° B.A. mostra la colorazione a bassa visibilità introdotta a partire dall'anno precedente. Sono scomparse le bande fluorescenti ad eccezione di quelle presenti sui serbatoi d'estremità, di nuovo tipo, a forma cilindrica. Sia lo stemma di reparto che i codici sono di dimensioni colori mimetici.
Aermacchi MB.339
Un MB.339A del 61° Stormo con la nuova colorazione grigio chiaro (FS.36231) integrale adottata a partire dal 1994. Insegne, codici e bande fluorescenti rimangono le stesse e nelle medesime posizioni. Le coccarde di nazionalità sono però di dimensioni ridotte ed applicate solo sulla semiala superiore sinistra e su quella inferiore destra.
Aermacchi MB.339
Un velivolo del 61° Stormo di Lecce, ripreso dall'alto, mostra l'andamento della mimetizzazione sulle superfici superiori e la posizione delle coccarde alari.
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Un velivolo della scuola di Lecce nei colori della 61° Brigata Aerea. È evidente la soppressione del codice individuale sul muso, l'istituzione del nuovo codice (reparto+individuale) ai lati della coccarda. Il codice individuale è ripetuto in coda, per una migliore identificazione dei velivoli parcheggiati sulla linea di volo della base. Notare inoltre la marcata decolorazione delle bande fluorescenti.
Aermacchi MB.339
Il primo piano sull'abitacolo dell'MB.339A permette di osservare diversi dettagli del tettuccio, come gli specchietti retrovisori e l'attuatore idraulico.
Aermacchi MB.339
Un MB.339A del 61° Stormo mostra il nuovo tipo di codificazione, introdotto a partire dal 1998, che vede il codice numerico posizionato sul muso, anziché in coda.
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(A sinistra) Attività di rifornimento di carburante in un serbatoio subalare.
(A destra) Il cruscotto dell'MB. 339A. Spiccano la barra di controllo e il collimatore di tiro SAAB RGS-2, che viene montato solo per attività a fuoco in poligono.
Aermacchi MB.339
Uno dei nuovi MB.339CD in servizio con il 212° Gruppo del 61° Stormo. Si notano, alla sommità della deriva, le antenne supplementari del sistema RWR.
Aermacchi MB.339
Primo piano sul muso di un MB.339CD. Spicca la posizione della sonda per rifornimento in volo, nonché la nuova antenna a lama posta ventralmente. Evidenti anche il nuovo muso appuntito che ospita un faro di atterraggio, il ruotino anteriore e la posizione delle scritte di servizio.
Aermacchi MB.339
Primo piano per il pod-cannone DEFA 553 da 30mm con 120 colpi, che può essere montato agli attacchi subalari interni. L'MB.339 dispone di sei punti di attacco sotto le semiali a cui possono essere applicate, nell'A.M.I., bombe Mk. 81 e 82 e razziere. Si possono notare anche alcuni dettagli del seggiolino eiettabile e dei pannelli d'ispezione motore aperti.
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Il cruscotto dell'MB.339CD, in cui si notano l'HUD (Head-Up Display, o schermo a testa alta) completo di tastiera ed i tre schermi multifunzione.
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